Piazza Firenze (R. IV - Campo Marzio) (vi convergono: Via d’Ascanio, Via Metastasio, Vicolo Valdina, Via dei Prefetti e Via di Pallacorda)
La piazza prende il nome dalla parte anteriore del palazzo Cardelli [1] che, costruito verso la fine del XV sec. da un Jeronimo della famiglia, fu acquistato da Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte - 1550-1555) nel 1553, che lo fece restaurare ed ampliare, donandolo poi a suo fratello.
Sequestrato da Paolo IV (Gian Pietro Carafa - 1555-1559), per esser stato il palazzo acquistato e restaurato con denari della Santa Sede, insieme alle altre proprietà dei Ciocchi del Monte, fu dal successore Pio IV (Giovanni Angelo Medici - 1559-1565) dato a Cosimo I de’ Medici, nel 1562, e la Piazza, da Piazza Ricci, diventò Piazza Medici e più tardi di Firenze, quando, nel 1737, i Lorena successero nel gran ducato, .
Nel trattato del 1866 [2] col regno d’Italia, il palazzo divenne di proprietà statale e nel 1870 vi si stabilì il Ministro di Grazia e Giustizia (poi traslocato in via Arenula nel palazzo di Pio Piacentini), adesso è la sede della Dante Alighieri.
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[1] Il palatium per la rappresentanza dei Cardelli, la “Domus Magna”, vedi Studi Romani 1959 a pag.422
[2] Fino alla sua morte (1868) vi rimase il marchese Bargagli, ministro dello spodestato Granduca Leopoldo II. Marforio domandò a Pasquino: “Ma che Ministro è questo Bargagli?”, e Pasquino, sempre preciso: “Ministro del tempo perso”.
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